Costumi & Complementi
Senza dubbio possiamo affermare che l’arco è un’arma usata fin dai tempi antichissimi e per la caccia e per la guerra, ma ci limiteremo a trattare un lasso di tempo che va dal periodo Romano al Medioevo,
al fine di illustrare la tipologia di abbigliamento e gli ornamenti indossati dagli arcieri in queste epoche.
Iniziando dal costume maschile cercheremo di illustrare nel modo più corretto possibile le varie fogge riguardanti l’abbigliamento di un arciere tipo, partendo appunto dal periodo romano al fine di evitare fogge che si discostano dalla fedeltà storica e sfocino esageratamente nel fantasy. Parlando del costume femminile dovremmo fare una doverosa premessa, non c’è testimonianza certa di donne arciere nei vari momenti storici poiché non veniva loro permesso di esercitare arti di dominio assolutamente maschile. Tuttavia spesso la donna aggirava questo divieto travestendosi da uomo e combattendo a spalla a spalla; va da se quindi che il costume da arciere che andrà ad indossare una donna avrà caratteristiche ispirate a quello maschile.
Periodo Romano
113 d.C. circa
Periodo Barbarico
476 d.C. circa
Medioevo
800 d.C. circa
Quattrocento
1400 d.C. circa
PERIODO ROMANO
Per quanto riguarda l’Italia la testimonianza dei monumenti ci mostra che l’arco fu una delle armi principali usate dagli Umbri, dai Lucani, dai Sardi e dagli Etruschi; infatti, fino al tempo della seconda guerra Punica (218 a.C. – 202 a.C.), la tradizione non conosce arcieri negli eserciti Romani.
Livio ricorda all’anno 217 (XXII, 37,7) gli arcieri inviati da Gerone in aiuto ai Romani, al 214 gli arcieri sulle navi di Marcello, all’assedio di Siracusa e poi all’anno 207 gli arcieri dell’esercito di Sicilia. Per i reparti di arcieri, i romani ricorsero sempre ai soci, infatti nei loro eserciti troviamo Cretesi, Siriaci, Iturei, ecc.; solo nell’epoca imperiale questi reparti ausiliari divennero regolari dell’esercito, reclutati specialmente nei paesi che avevano la tradizione dell’arco (Tracia, Siria, ect.).
L’equipaggiamento degli arcieri è in genere leggero, ma differente a seconda della provenienza delle province. Vengono rappresentati tre diversi tipi di arciere sulla Colonna Traiana (113 d. C.): 1. con corazza scalare, elmo conico in metallo e mantello; 2. senza armatura, con copricapo conico ed una lunga tunica; 3. equipaggiati allo stesso modo dei fanti ausiliari muniti di archi al posto di giavellotti.
Responsabili: Maurizio Centoni – Goffredo Ciancamerla – Massimo Diamantini
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MEDIOEVO (dall’ 800 d.C. ca)
Il principale documento che dobbiamo prendere in considerazione per quanto concerne “Armi e armature” del IX°- XI° sec. è senza dubbio l‟ “Arazzo” (in realtà è un ricamo) nella cattedrale di Bayeux in Normandia. Ecco due esempi di Arciere:
Immagine 1
Questo arciere è vestito in modo leggero, ideale per spostamenti veloci, anche a cavallo.
Indossa una tunica aderente e corta, un “pantalone” aderente al ginocchio e un cappello conico in feltro.
Immagine 2: Particolare della “Battaglia di Hastings”.
L’arciere indossa un usbergo di maglia di ferro sopra ad una tunica di protezione, un pantalone (calza-braga) aderente alla gamba ed il classico elmo con nasale detto “Normanno”. Durante questi secoli, furono proprio i Normanni (uomini del nord) a diffondere in modo speciale, l’uso dell’arco.
Immagine 1
Immagine 2
1400 d.C.
Se il XIII° sec. e la prima parte del XIV° sec. furono caratterizzati da tuniche ricche e abbastanza lunghe per gli arcieri, possiamo vedere che il ‘400 porta un profondo cambiamento con indumenti corti e attillati.
Immagine 3:
Particolare. “Martirio di S. Sebastiano”, Londra, British Library
Immagine 4:
“Martirio di S. Sebastiano”, Chiesa di Panicale, entrambi del Perugino (1470 ca.).
Notiamo le calzamaglie molto attillate, potevano essere anche a più colori, una sorta di livrea che rappresentava la casata per la quale erano assoldati. Segue un corpetto, detto farsetto o giustacuore, molto stretto, così come le maniche.
Immagine 3
Immagine 4
Immagine 5: Encyclopédie Médiévale di Viollet le Duc., inizio 1400.
Il farsetto poteva essere imbottito e rinforzato con strati di tela, ma anche con piastre metalliche, esternamente il tutto veniva fermato da punti di metallo (ribattini). Era chiamato anche “brigantina”.
Le frecce venivano infilate in una specie di tubo di tela robusta di lino o cuoio, chiuso alle due estremità da lacci e appeso alla cintola.
In testa un copricapo, panno di lana (feltro) o un elmo leggero.
Immagine 6: “Martirio di S. Sebastiano” – S. Gimignano – Collegiata, di Benozzo Gozzoli (1466 ca.); ci mostra il “gonnello” che veniva indossato sopra al farsetto. Stretto in vita e caratterizzato dall’ampiezza ordinata in pieghe o cannelli (più o meno rigidi), le maniche sono corte e appena più ampie.
Immagine 5
Immagine 6